di Francesca Varasano

Novembre 2017: a parte un manipolo di villaggi e una cittadina sul confine, il cosiddetto Stato islamico viene meno al suo nome e non ha più un territorio coeso al suo controllo. Dopo la liberazione, alcune settimane fa, di Raqqa (la capitale dell’ISIS ripresa dalla coalizione delle «forze democratiche» siriane formate in gran parte da miliziani curdi) anche Deir Ezzor, ultimo grande centro abitato in mano ai jihadisti dall’inizio del 2014,
di Francesca Varasano

I guerrieri di Dio

Novembre 2017: a parte un manipolo di villaggi e una cittadina sul confine, il cosiddetto Stato islamico viene meno al suo nome e non ha più un territorio coeso al suo controllo. Dopo la liberazione, alcune settimane fa, di Raqqa (la capitale dell’ISIS ripresa dalla coalizione delle «forze democratiche» siriane formate in gran parte da miliziani curdi) anche Deir Ezzor, ultimo grande centro abitato in mano ai jihadisti dall’inizio del 2014, è stato riconquistato. A tale vittoria hanno contribuito in modo decisivo i combattenti sciiti libanesi del Partito di Dio che, insieme a milizie iraniane, affiancano l’esercito di Damasco, sostenuto dall’aviazione russa. Una volta ancora quindi Hezbollah si conferma nei fatti forza cruciale nell’area siro-libanese, una realtà da tenere a mente al di là di pregiudizi ideologici.

A qualche mese dalla sua uscita in libreria, I guerrieri di Dio. Hezbollah: dalle origini al conflitto in Siria continua a essere un testo utile per capire la situazione fluida di una parte del mondo non così lontana da noi – la Siria in guerra, focolaio di tensioni e nodo politico internazionale.

Scritto da uno storico e da un giornalista fotoreporter recatosi più volte in Libano, il saggio costituisce un valido strumento per orientarsi nell’attualità del Medio Oriente e comprendere le ragioni profonde della sua instabilità. Ripercorre infatti la storia di uno dei protagonisti contemporanei più originali e importanti del mondo arabo e islamico, il Partito di Dio. Nato nei primi anni Ottanta del secolo scorso sull’onda della Rivoluzione islamica iraniana, Hezbollah si propose due obiettivi fondamentali: dare voce alla componente maggioritaria nel Paese dei cedri – la sciita, fino allora marginalizzata − e creare una Repubblica simile a quella fondata a Teheran dall’ayatollah Khomeini, anche attraverso la resistenza a Israele.

Se il progetto d’instaurare un regime fondato sul principio del giurisperito islamico (velāyat-e faqih) come quello iraniano nel corso degli anni è stato pragmaticamente messo da parte, la lotta contro lo Stato ebraico continua a costituire una delle ragioni fondanti del partito guidato dal carismatico Hassan Nasrallah, oggi impegnato con uomini e mezzi contro l’ISIS, il mostro sostenuto fra gli altri, e per diverse ragioni, da Arabia Saudita, Qatar e altri Stati arabi.

Oltre a rappresentare puntualmente le tappe del percorso di Hezbollah, il contesto economico, sociale, religioso e culturale in cui esso è nato, quelli che ne sono stati gli ispiratori e i leader, Fabei e Polese nel libro illustrano la realtà di un soggetto politico attivo in tutti i settori della vita nazionale libanese: vero e proprio Stato nello Stato; protagonista nella lotta contro l’imperialismo che mira ad affrancare il Paese dei cedri da Israele; struttura tentacolare impegnata in ogni ambito, dall’assistenziale all’educativo, dal militare al mediatico. La sua televisione è, nel mondo islamico, la seconda per importanza e audience dopo la più nota al Jazeera.

Il volume, destinato a un pubblico vasto e non solo specialistico, con chiarezza comunicativa e scrupolo informativo dimostra come esista un Islam diverso da quello fanatico, settario e oscurantista rappresentato da ISIS, al-Qaeda e organizzazioni simili.

Quando l’informazione pullula di fake news, esemplificazioni, banalità e mezze verità travestite da sillogismi, la complessità della realtà viene facilmente sacrificata per un titolo accattivante. Il conflitto in Siria, troppo spesso ridotto nel dibattito europeo a prese di posizione e conclusioni affrettate da premesse ideologiche stantie, è esempio vivo della necessità di un approccio analitico più ampio.

Gli autori di I guerrieri di Dio, oltre a offrire un’utile definizione di Islam distinguendo quello sunnita, maggioritario, da quello sciita, accompagnano il lettore nella conoscenza del contesto del Medio Oriente sin da un secolo fa, quando − sconfitto nella Prima guerra mondiale e smembrato l’Impero ottomano, alleato della Germania e dell’Austria-Ungheria − Francia e Inghilterra ridisegnarono la carta geografica dell’area in funzione di interessi colonialistici. Le ripercussioni di quelle scelte continuano a evidenziarsi in modo drammatico dalla Palestina all’Iraq, dalla Siria al Libano, dove è nato e opera Hezbollah.

 

Stefano Fabei – Fabio Polese, I guerrieri di Dio. Hezbollah: dalle origini al conflitto in Siria, Mursia, Milano 2017, pagine 394, Euro 21,00.

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