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Robert Nisbet

Conservatorismo: sogno e realtà

  • Anno: 2012
  • Editore: Rubbettino
  • Isbn: 9788849835045
  • Pagine: 142
  • A cura di: Spartaco Pupo

12,00 10,20

Descrizione

Tanto citato nelle bibliografie quanto poco conosciuto, Conservatorismo: sogno e realtà di Robert Nisbet viene presentato perla prima volta al pubblico italiano. Che cos’è il conservatorismo? Che cosa significa essere conservatore? Chi sono i conservatori più rappresentativi nella storia del pensiero politico occidentale? A queste domande Nisbet risponde attraverso una ricerca sul campo, straordinaria per completezza e ricchezza informativa, che illustra le origini, la dogmatica e le prospettive del movimento politico e culturale conservatore. Nisbet individua le basi filosofiche e dottrinarie del conservatorismo, per troppo tempo considerato come mera inclinazione caratteriale che spinge a rifuggire dal cambiamento e dall’innovazione a ogni costo,e lo eleva al rango di una delle tre più importanti ideologie della storia occidentale,essendo le altre due il liberalismo e il socialismo. Nato in contrapposizione alla Rivoluzione francese, che si è resa responsabile della confisca delle autorità e delle lealtà tradizionali al fine di legittimare uno Stato onnipotente e provvidenziale, il conservatorismo si è imposto come corpus organico di idee morali, economiche, socialie culturali in cui si sono identificate generazioni di intellettuali e uomini politici tra i più influenti e carismatici degli ultimi due secoli, come Burke, Bonald, Maistre, Tocqueville, Coleridge, Disraeli, Hegel,Kirk, Spengler, Voegelin, Savigny,Churchill, Eliot, Oakeshott. Nella sua analisi penetrante, scritta nel solco di Burke e Tocqueville, che si rivelano i suoi maestri, Nisbet pone in risalto le principali proposizioni dei conservatori contro il radicalismo, l’egalitarismo,il progressismo, il relativismo, il razionalismo,l’individualismo, lo statalismo e il«dispotismo democratico», con riferimento anche ai fenomeni sociopolitici più importanti di fine Novecento, come la rivolta studentesca degli anni Sessanta e la contemporanea, esaltante stagione del conservatorismo statunitense.