Mattia Baglieri, Marta Nussbaum: la fioritura delle capacità per il XXI secolo, FrancoAngeli, Milano, 202, pp.  172, Euro 23
di Letizia Giampietro
Mattia Baglieri nel recente volume Marta Nussbaum: la fioritura delle capacità (FrancoAngeli, Milano, 2022) ci invita ad un approfondimento su un tema centrale del pensiero della filosofa Marta Nussbaum: il ruolo delle emozioni nella razionalità pubblica.
Martha Nussbaum, nata nel 1947 a New York e titolare della cattedra di Filosofia del diritto alla Law School dell’Università di Chicago,

Mattia Baglieri, Marta Nussbaum: la fioritura delle capacità per il XXI secolo, FrancoAngeli, Milano, 202, pp.  172, Euro 23

di Letizia Giampietro

Mattia Baglieri nel recente volume Marta Nussbaum: la fioritura delle capacità (FrancoAngeli, Milano, 2022) ci invita ad un approfondimento su un tema centrale del pensiero della filosofa Marta Nussbaum: il ruolo delle emozioni nella razionalità pubblica.

Martha Nussbaum, nata nel 1947 a New York e titolare della cattedra di Filosofia del diritto alla Law School dell’Università di Chicago, già Presidente dell’American Philosophical Association e dell’Human Development and Capabilities Association fondata nel 2004 con il Premio Nobel per l’economia Amartya Sen, è considerata una delle pensatrici più prolifiche del dibattito politico contemporaneo. In questo volume Baglieri ripercorre il suo apporto alla teoria sulle Capacità, ne argomenta il pensiero in campo storico-filosofico e inquadra il suo contributo nel dibattito sulla giustizia e sul diritto per il pensiero politico contemporaneo.

La riflessione sulle emozioni caratterizza alcuni dei principali contributi della filosofa americana, come per esempio (senza pretesa di esaustività) Upheavals of Thought. The Intelligence of Emotions (2001), Hiding from Humanity (2004), The Clash Within (2007), From Disgust to Humanity (2010), Political Emotions (2015), Anger and Forgiveness (2016) e The Monarchy of Fear (2018).

Nussbaum considera le emozioni umane, come la gioia, la paura, la sofferenza, ecc. degli elementi determinati dell’agire individuale, collettivo, politico e degli scambi economici. Rappresentano altresì una delle dieci capacità dell’essere umano, insieme a vita, salute fisica, sicurezza fisica, sensi, immaginazione e pensiero, ragione pratica, affiliazione, rispetto per le altre specie, gioco, controllo sul proprio ambiente. Le emozioni possono essere considerate un insieme di idee e convinzioni cariche di energia che se da un lato consentono una conoscenza del mondo più profonda, dall’altro possono influenzare la tenuta di una società.

Le emozioni fanno parte del corredo evolutivo dell’uomo e piuttosto che elementi di disturbo irrazionale, sono perfettamente coerenti con la razionalità; è necessario sostenere alcune di esse nella loro valenza positiva, come la compassione e l’amore, e contenere quelle negative come il disgusto, la paura e la vergogna. Secondo Nussbaum coltivare le emozioni significa coltivare l’umanità, come  emerge dal capolavoro nussbaumiano Coltivare l’umanità (ed.it. Carocci, Roma 1999).

Emozioni come la paura, il disgusto, la vergogna hanno una valenza evolutiva e servono, sin dall’infanzia, a preservare l’individuo e a ricordare la propria vulnerabilità e mortalità. Nella storia alcune emozioni sono assunte a determinanti negative dell’agire politico; per questo Nussbaum ha coniato il termine di politiche fondate sul disgusto (politics of disgust) e sulla paura (politics of fear). Il disgusto è una emozione politica, che riguarda la paura di essere contaminati da qualcosa che reputiamo come estraneo e repellente; in questa emozione, secondo Nussbaum, agisce un processo di proiezione in cui l’altro, percepito nella dimensione animale, è respinto in quanto sporco-repellente, motivando in questo modo la necessità di allontanarlo dalla comunità sociale. L’emozione del disgusto serve a marcare la differenza con l’altro da sé e a determinare allo stesso tempo il dominio e la sopraffazione dell’uomo su un altro uomo. Nussbaum sottolinea a questo riguardo la connessione tra emozione e espressione di un giudizio di valore, che nel caso del disgusto mina in senso negativo la società.

Baglieri, dopo aver introdotto le emozioni negative secondo Nussbaum, passa a considerare la natura di quelle positive, come l’empatia e la compassione, argomentando lo sforzo della filosofa di coniugare una lettura liberale individualista con una che tiene conto di visioni del mondo differenti. Secondo la filosofa americana infatti è prioritario sostenere la vita emotiva, attraverso un’educazione alla sensibilità, in grado di convertire le emozioni negative in comportamenti virtuosi, anche attraverso le arti, la commedia, la musica, la danza.

Un ruolo importante nello sviluppo di comportamenti virtuosi deriva dall’educazione, aspetto molto importante per la filosofa americana anche per le implicazioni sullo sviluppo economico e politico della società. Nussbaum ritiene che un contributo fondamentale per la formazione del pensiero politico moderno sia rappresentato dall’Émile di Rousseau (1762). Nell’opera del filosofo svizzero è possibile rintracciare infatti la connessione fondativa della natura delle emozioni del singolo cittadino e quelle dell’umanità, sulla base di un corredo emotivo comune che si riconosce simile al proprio. Nel riconoscimento della similarità, originano infatti, secondo Rousseau, la compassione e la pietà ed è possibile la compartecipazione emotiva tra tutti i cittadini e la fondazione della moralità sociale. Imparare a provare pietà e a partecipare alle gioie e sofferenze altrui rappresenta, per Rousseau, una tappa fondamentale del percorso di Emilio.

Procedendo nell’analisi, Baglieri traccia l’evoluzione del pensiero della Nussbaum verso approcci teorici capaci culturalmente di far leva su emozioni empatiche e costruttive, in grado di mobilitare l’azione sociale e politica. Nell’esempio di alcuni grandi personaggi della storia, come Lincoln, Martin Luther King, Gandhi e Tagore, che hanno sacrificato l’interesse individuale in nome del bene comune, la compassione e l’empatia rappresentano emozioni proattive e motivanti per una moltitudine di persone. Cionondimeno, accanto a testimoni nobili di compassione ed empatia, risulta altresì necessario che le istituzioni, secondo Nussbaum, acquisiscano un linguaggio di rispetto reciproco per una narrazione e percezione della dignità umana intesa come uguale per tutti i cittadini, in sostituzione del linguaggio della rabbia, del risentimento, della competizione.

Nelle opere più recenti analizzate da Baglieri (a sinistra, nella foto), la filosofa americana riflette su alcune tendenze sociali e politiche i cui effetti stanno portando ad emozioni opposte: da un lato la pretesa delle istituzioni statali a voler mantenere una neutralità burocratica nei confronti di contrapposte richieste sociali e dall’altro la persistenza di forze politiche che utilizzano il risentimento, la paura e la rabbia per giustificare e difendere le proprie posizioni. Lo sfruttamento dell’emozione della paura da parte di alcune parti politiche alimenta, in questo modo, il risentimento della popolazione e mina l’esercizio di una cittadinanza attiva e critica nei confronti di un sistema economico-politico che arringa gli individui gli uni contro gli altri, percepiti come differenti da sé e quindi nemici e ostili. La paura è una emozione primordiale, che ha, dal punto di vista fisiologico, anche una funzione protettiva, ma che comporta, proprio per questo, isolamento, chiusura e conduce ad una società profondamente individualista e antisociale. La paura, secondo la Nussbaum, ha dominato l’azione dei governi durante la Pandemia da Covid 19, così che nella attuazione di politiche di contenimento dell’emergenza, i governi hanno diminuito il livello di attenzione su altre emergenze altrettanto importanti, quali per esempio la povertà o le scarse condizione di qualità della vita di ampie fasce della popolazione.

Si sottolinea in conclusione, che la riflessione di Baglieri su molteplici contributi e interviste della filosofa americana, anche molto recenti, sul ruolo delle emozioni negli accadimenti storico-politici recenti della storia americana, rende la lettura del libro particolarmente interessante e stimolante.

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